Terra di grandi passioni motoristiche e di piloti di grande valore, il
Veneto non ha mai potuto disporre di un proprio circuito auto e moto. Da
qui è partita l'idea di un gruppo di privati, innamorati delle
competizioni, di creare nell'arco di appena un paio d'anni un impianto
all'avanguardia e capace di accontentare le esigenze sia degli
appassionati delle moto che di quelli delle auto.
La pista è media, tortuosa e ben pavimentata. E'
adatta soprattutto alle piccole e medie
cilindrate. Da notare il grande paddock
coperto.
Il
"Circuito del Sele" nasce nel 1985
come semplice tracciato kartistico per volontà del sig.
Rinaldi.
Per la durata di circa due anni vengono effettuati solo turni liberi.
Nel 1987, viene svolta la prima gara kartistica che suscita grande
interesse nei piloti e in tutti gli appassionati. Il
"Circuito del Sele"
è stato il primo impianto kartistico in Campania nonché uno dei circuiti
preferiti dai kartisti italiani.
La pista
è molto corta, piuttosto tortuosa, e con un
breve rettilineo. L’asfalto è migliorabile e ha
solo due curve tecniche. E’ adatta alle piccole
e medie cilindrate. Il terreno, posto a circa 200 m s.l.m., è leggermente ondulato, con pendenze massime inferiori al 10% in
rettilineo e al 5-6% in curva.
Dati Tecnici in evoluzione, si prevede una
lunghezza futura di circa 3.500 mt.
L'Autodromo, nato per volontà di Ettore Bonara, imprenditore edile
appassionato di auto, si sviluppa in una ex cava su un'area di 500.000
mq a 12 metri sotto il livello stradale. Ciò permette di poter fruire di
una tribuna naturale che consente una visione totale da ogni punto.
Per ora la pista è corta, tortuosa nella seconda
parte, abbastanza tecnica e ben pavimentata. E’
adatta soprattutto alle piccole e medie
cilindrate.
La voglia di velocità fa parte del patrimonio genetico della gente di
Imola fin dall'antichità. Quando Imola, all'epoca della civiltà
dell'antica Roma, si chiamava Forum Cornelii, nell'80 avanti Cristo,
disponeva già di un anfiteatro dove correvano le bighe, in attesa dei...
cavalli d'acciaio. La pista
lunga, molto veloce e piuttosto tecnica. E’ ben
pavimentata e adatta soprattutto alle medie e
grosse cilindrate.
L’intensa attività sperimentale fatta sui veicoli e la ricerca sul
comportamento dell’uomo in automobile portano l’ISAM S.p.A a collaborare
con prestigiosi istituti scientifici tra cui il
Centro di Medicina dello Sport del CONI; si
sviluppano inoltre collaborazioni con le
principali case costruttrici di veicoli nazionali e non.
L'autodromo di Lombardore nasce da un'idea di alcuni appassionati di
motori ed attualmente è di proprietà della Motors Park Torino. Sorge in
località Valle Fisca e rappresenta l'unico punto di sfogo e divertimento
per gli appassionati di motori del Piemonte, Valle D'Aosta e Liguria.
Ha un lungo rettilineo, ma è priva di curve
veloci, è adatta soprattutto alle medie e grosse
cilindrate. Magione oggi è uno dei circuiti italiani più
frequentati dalle squadre e dai piloti soprattutto per i test di
collaudo e di messa a punto di auto e moto. L'attività sportiva resta
comunque l'elemento importante di questa struttura che nella
stagione in corso ha ospitato tutti i campionati italiani di velocità
comprese le gare endurance della Fun Cup e l'ETCS della Peroni
Promotion.
La pista è media, tecnica, ma dall’asfalto
migliorabile.
L’affascinante
impianto della Riviera Adriatica ha
completamente ristrutturato il tracciato e si
prepara ad essere il teatro ideale per grandi
sfide motociclistiche.
La pista è medio-veloce, tortuosa e ben
pavimentata. E' adatta soprattutto alle medie e
grosse cilindrate. Ristrutturata da poco, ora si
gira in senso orario. Troy Bayliss ha detto: “Adesso
la pista è decisamente più tecnica e anche un
po’ più veloce, prima superare era abbastanza
difficile, invece adesso ci sono molti punti
favorevoli. Il più bello è il Curvone, che io
affronto in quinta marcia a tutto gas. Lì
vedrete sicuramente dei grandissimi numeri.”
"Il tempio della Velocità". L'autodromo di Monza
è il più grande complesso sportivo motoristico
in Italia e nel mondo. Ospita sia la Superbike
sia la F1. Oltre che per le sue bellissime curve
da "pelo", viene apprezzato per i lunghi
rettilinei.
Il rettilineo della partenza parte dalla fine
della Curva Parabolica fino all’inizio della 1°
Variante ed e’ lungo 1194,40 mt. Il rettilineo
della Parabolica parte dalla fine della Curva
Ascari fino all’inizio della Curva Parabolica ed
e’ lungo 958,80 mt.
I
lavori di costruzione iniziati il 15 Luglio 2000 ed ultimati il 15 Marzo
2003 (data della inaugurazione) hanno reso operativo l'impianto per la
felicità e per la passione degli amanti di sport motoristici. Il sogno
di ognuno di questi è diventato realtà. La
pista è corta, facile e tortuosa, ma con un bel
rettilineo, adatta alle piccole e medie
cilindrate.
Il Mugello è un
circuito magico,
la pista si
distende per oltre cinquemila metri nei boschi e nel verde. La serie di
curve e saliscendi adagiati sulle colline
toscane trasmette ad ogni pilota, sia
professionista del manubrio o semplice turnista,
un fascino a cui è difficile resistere. Molti
ritengono che per andare forte al Mugello
bisogna far "scorrere" molto la moto disegnando
traiettorie molto tondeggianti. In generale la
pista è lunga e veloce, molto tecnica e ben
pavimentata. Ha un lunghissimo rettilineo ed è
adatta alle medie e grosse cilindrate.
Pista
lunga, molto veloce con lunghi curvoni, ma non
troppo tecnica. E’adatta alle grosse cilindrate.
Il circuito può contare su l' edificio direzione
gara con annesse sala segreteria
e salette per ufficiali di gara e speaker; Box per verifiche tecniche,
Sala stampa con postazioni internet ad alta velocità, Centro medico, n°2
siti predisposti per atterraggio elicotteri, Tribuna centrale coperta
4000 posti a sedere con annesso servizio bar, Tribunetta su pit lane,
Bar interno al paddock.
Il Circuito di Siracusa iniziò la
propria attività nello immediato dopoguerra quasi a trasferire a
Siracusa, che ne era stata per circa mezzo secolo la testa di ponte, le
manifestazioni motociclistiche di Tripoli.
Manifestazioni di prestigio vennero organizzate sul Circuito con le
varie edizioni di "Coppa d'oro", della "Tre Ore notturna" e dei Gran
Premi di Formula 1.
L’autodromo nasce dalla trasformazione di un ippodromo
voluto e realizzato pochi anni prima da un imprenditore
romano appassionato di cavalli e con un buon fiuto per
gli affari. Nell’estate 2005 si sono
conclusi gli importanti lavori di allungamento di un chilometro del tracciato.
Il circuito è un
buon compromesso tra velocità e agilità, l'asfalto ha un ottimo grip.
Era il 1969 quando
a Varano Melegari in prossimità del torrente Ceno fu posta la prima
pietra dell' Autodromo
"Riccardo Paletti". Oggi l' autodromo viene familiarmente chiamato
Varano.
Pista
corta e tortuosa, ma con lunghi rettilinei.
Piuttosto tecnica, offre un buon grip, ma il
fondo è etereogeneo, adatta alle piccole e medie
cilindrate.
La curva più famosa è la "Ferro di cavallo"
posta proprio vicino alla rete esterna del
circuito, dove appassionati e tifosi stazionano.